
Artemare Club per un Mare senza plastiche
Artemare Club, la Campagna nazionale per un mare senza plastiche
Sabato 16 novembre alle ore 17 presso la sede operativa di Artemare Club in corso Umberto 77 – 79 a Porto Santo Stefano viene presentata la Campagna nazionale di sensibilizzazione Per noi, per i nostri figli per i loro figli - tutti per un mare senza plastiche con esposizione itinerante di foto shock, filmati e proposte.
6 Isole di platiche, nel pianeta mare a partire dagli anni Novanta è stato identificato un ammasso di rifiuti galleggianti costituiti prevalentemente da frammenti plastici di dimensioni inferiori ai 5 millimetri, in una zona estesa di almeno un milione di chilometri quadrati nell'Oceano Pacifico, a questo negli anni successivi se ne sono aggiunti altre quattro, fra il Golfo del Maine e il Mar dei Caraibi, nell'oceano Pacifico a Ovest delle coste del Cile, tra l'Argentina e il Sud Africa attraverso l'Atlantico e in corso di formazione nel mare di Barents, col rischio di un suo spostamento nel mar Artico. L'inquinamento causato dalla plastica colpisce anche il Mar Mediterraneo, a nord ovest dell’isola d’Elba, tra il corno della Corsica e la Capraia, è apparsa un’isola di rifiuti di plastica composta da frammenti più piccoli di 2 millimetri.
Si moltiplicano i progetti per risolvere il grave problema dell’inquinamento marino e ripulire le acque da macro, micro e nanoplastiche, i più conosciuti ad oggi sono Claim - Cleaning Litter by developing and Applying Innovative Methods in european seas - progetto europeo al quale partecipa anche il Consiglio Nazionale delle Ricerche per tecnologie innovative in grado di filtrare in modo automatizzato le acque di scarico industriali e civili trattenendo le macro e microplastiche grazie a un pirolizzatore - sistema termico da installare direttamente nelle banchine di porti e porticcioli o sulle navi, Robot-granchio 'Silver 2', esploratore e “netturbino” dei fondali marini realizzato dall'Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa per la caccia delle microplastiche, Seads - Sea Defence Solution da una startup italiana barriere galleggianti per poter deviare e trattenere i rifiuti prima che arrivino in mare, l’obiettivo è installarle nei 10 fiumi più inquinati al mondo che concorrono a riversare in mare l’85% della plastica, Waste Shark drone squalo progettato dall’azienda olandese RanMarine plastica, sigarette, fazzoletti di carta, alghe, ramoscelli e li riporta a riva, grazie alla tecnologia wifi o a qualcuno che lo telecomanda a distanza che mangia i rifiuti, Barriera di bolle - Great Bubble Barrier per bloccare i rifiuti prima che arrivino in mare, attraverso una barriera subacquea di bolle d’aria generate da tubi posizionati sul fondale del letto dei fiumi che deviano i detriti di plastica per la successiva rimozione, Seabin cestini della spazzatura galleggianti che raccolgono plastica, già stati installati in oltre 10 porti e circoli nautici italiani nell’ambito del progetto LifeGate PlasticLess, Batteri mangia plastica microrganismi che colonizzano e prosperano sui detriti polimerici che inquinano i mari e col tempo contribuiscono a degradarli, Ocean Cleanup sistema galleggiante con barriere di circa 600 metri da cui scende un filtro per catturare i rifiuti. Marevivo insieme a Legavela Servizi, Divisione Vela di Marevivo, Lega Italiana Vela e Cristiana Monina Nautical Events, ha sviluppato l’App Occhio Al Mare, per segnalare fenomeni inquinanti più o meno circoscritti come la plastica e gli avvistamenti di specie protette e cetacei.
Sabato pomeriggio durante l’evento verranno mostrate le più importanti campagne d’informazione in tema, le iniziative in corso a partire da quella delle Nazioni Unite, alla legge “Salvamare” al Parlamento italiano, al protocollo della Regione Toscana con comuni costieri capofila tra cui Monte Argentario, alle attività e ai buoni propositi di associazioni internazionali, nazionali e locali e il premio Aqua e Ambiente della rassegna AquaFilmFestival, primo festival di cinema internazionale che denuncia i problemi e i disastri legati all'inquinamento di mari, oceani e corsi d'acqua, realizzato con il patrocinio/ sostegno di UNESCO, del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e tanti altri, dove Artemare Club è partner tecnico e il comandante Daniele Busetto, nostro collaboratore, membro scientifico. Quadro testimonial della campagna è World Garbage Islands realizzato da Laura Morosi, artista che vive e lavora a Porto Santo Stefano, molto attenta ai problemi dell'ambiente e del mare.